

INTRATTENIMENTO
INTRATTENIMENTO
COMUNE DI PERINALDO
Natura, Scienza e Spettacolo nel magico contesto di uno dei borghi più belli d'Italia.
Scopri i sentieri panoramici dell'estremo ponente, osserva il cosmo con potenti telescopi, goditi gli spettacoli teatrali a cielo aperto e assaggia i tanti prodotti tipici locali.
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Apricale - Perinaldo
TEMPO DI MARCIA: 1.30 H
DISLIVELLO: DA 150m A 410m
Dal viale alberato che contorna il centro storico e dove si può parcheggiare, si imbocca l'ampio sentiero segnalato che scende verso il rio Merdanzo attraversando fasce non più coltivate. Le piante infestanti stanno già soffocando il mulino di fondovalle, pienamente funzionante ancora 20 anni fa. Si attraversa quindi il torrente su un bel ponte in pietra e si inizia la risalita sull'altro versante, quello di Perinaldo.
Il paesaggio cambia completamente: si è su un versante all'ombra, ricoperto da un fitto bosco di lecci; la mulattiera risale il pendio con ampi e comodi tornanti, su un selciato ancora intatto, tanto largo da sembrare, in certi punti, addirittura a due corsie! Dopo il boschetto la mulattiera prosegue abbastanza ripida lungo le vigne a terrazza per poi rientrare nel bosco di lecci, roverelle, castagni e noccioli. Una lunga traversata verso destra permette di godere un magnifico panorama su Apricale e sulle campagne ancora intensamente coltivate di questo versante. In breve si giunge ad una pista in cemento che conduce alle porte di Perinaldo; villini, orti, coltivazioni e fasce abbandonate circondano il borgo arroccato, di cui si vede solo il severo perimetro in pietra. Perinaldo è un paese di crinale e l'abitato si snoda lungo la via che lo attraversa.
D'obbligo la visita.
TEMPO DI MARCIA: 1.30 H
DISLIVELLO: DA 150m A 410m
Si parte dalla piazzetta capolinea della corriera e ci si dirige verso est. Raggiunto il cartello segnaletico in legno, si seguono le indicazioni per il Colle Termini.
Dapprima bisogna districarsi fra case nuove e ville in costruzione, ma in pochi minuti si giunge all'inizio vero e proprio della mulattiera.Si procede fra fasce abbandonate e poi nel bosco misto di pini, lecci e roverelle. Il selciato quasi sempre presente con una pavimentazione a blocchi massicci e regolari, è delimitato ai bordi da erica arborea e corbezzolo; a terra l'abbondante muschio testimonia dell'umidità e del fresco di questo versante. Man mano che si sale il panorama si fa più ampio su Baiardo, adagiato su un contrafforte del monte Bignone e, alle spalle, sulla catena dei monti della Valle delle Meraviglie: Bego e Capelet.
La mulattiera si avvicina al crinale e lo scavalca in diversi punti; il passaggio di versante è segnato ogni volta dal mutamento della vegetazione: a nord la foresta mista di sempreverdi e caducifoglie, l'erica, il corbezzolo, il muschio, l'agrifoglio; a sud la macchia scintillante e lucida di lecci con il sottobosco di cisto, ginestre; in lontananza il mare.
Si giunge infine alla chiesetta di San Pancrazio , ideale luogo di sosta. Si affronta ora il tratto più impegnativo di tutto il tragitto, in quanto la salita si fa più erta; in breve comunque si giunge al Colle Termini di Perinaldo.